L’Approccio Rogersiano mi consente di poter declinare la professione sia nel sostegno psicologico individuale per adulti che per adolescenti, per i genitori, nella terapia di coppia e nei gruppi di incontro.
L’adolescenza è caratterizzata da cambiamenti di ordine: biologico, cognitivo, affettivo e sociale. Le dinamiche e le trasformazioni che gli adolescenti incontrano nel corso della crescita li porta ad un confronto con un nuovo modo di essere ed un nuovo mondo, sconosciuto ed incerto, portandoli a vivere profonde contraddizioni.
La persona, in questa fase di vita, si trova a doversi destreggiare con la ricerca di novità e gratificazioni immediate, una maggiore intensità emotiva, comportamenti imprevedibili, scarso controllo e capacità di organizzarsi e di pianificare. Ciò genera alternativamente sentimenti di svalutazione, di ipervalutazione ed invincibilità, con inevitabili ripercussioni sull’autostima.
Questo è spesso fonte di difficoltà, che si può esprimere attraverso una sintomatologia manifesta o meno visibile, come alterazioni dell’umore o modifiche comportamentali, esprimendosi perlopiù attraverso il corpo e le azioni, poiché in questa fase di vita si è poco propensi a riflettere su di sé e sulla propria esperienza.
Si può rilevare il disagio psichico anche con un differente approccio al cibo, con una minore considerazione dell’andamento scolastico ed un progressivo od improvviso isolamento sociale.
Richiedere il supporto di una figura professionale può essere utile all’adolescente nel sostenerlo nei bisogni di sicurezza e autonomia, nella costruzione identitaria e nella realizzazione del proprio percorso futuro, al fine di ridurre il disagio psicologico vissuto.
Il mio intervento è quindi volto ad accogliere le insicurezze e le fragilità adolescenziali, i turbinii e le tempeste emotive, le reazioni istintive ed inconsulte, gli atteggiamenti ed i comportamenti non costruttivi e non propositivi accompagnandoli con l’ascolto empatico e l’accettazione positiva incondizionata, al fine di dipanare il groviglio di sentimenti ed emozioni che gli adolescenti possono così imparare a riconoscere, individuare, gestire ed incanalare nelle opportune direzioni, per intraprendere un’opera di sana costruzione della propria Persona.
L’intervento è personalizzato e focalizzato sui bisogni della persona.
La presa in carico viene contrattata e co-determinata, per consentire l’instaurarsi di una relazione solidale e collaborativa.
Il mio primo strumento di intervento è l’ascolto attivo all’interno di un clima relazionale caratterizzato da accoglienza, accettazione, assenza di giudizio ed una spinta autentica ed interessata alla persona nella sua essenza. Questa modalità permette l’instaurarsi di una sana relazione di aiuto e di una comprensione empatica di qualità.
Quindi, questa relazione di aiuto permetterà la conoscenza ed il riconoscimento dei significati che il singolo attribuisce alle specifiche esperienze, mentre volgere lo sguardo ai sintomi consentirà di cogliere e decifrarne il linguaggio in un’ottica di costruzione intersoggettiva e di reciprocità del progetto di cura e di crescita personale.
Questo significa che il trattamento psicologico si focalizza sull’esplorazione dei vissuti, delle emozioni del o della cliente e sulle loro elaborazioni, al fine di promuovere il suo potere personale per poter affrontare le situazioni di difficoltà in maniera più efficace, aumentando le consapevolezze rispetto al proprio funzionamento e a livello relazionale, accrescendo la propria libertà nelle scelte di vita.
L’Approccio Centrato sulla Persona permette la facilitazione di una comunicazione interpersonale più funzionale tra allenatori, atleti e tutto il team.
Riguardo gli atleti il percorso consente di ritrovare in loro la capacità di ascoltarsi di più e prendersi il tempo di cui necessitano per favorire la crescita di loro stessi e delle loro potenzialità umane ed atletiche, acquisire maggiori consapevolezze, gestendo in modo migliore le stressanti richieste provenienti dal contesto sportivo, diventando più accettanti, più empatici e comprensivi, più autentici e congruenti con la loro persona.
Il mio intervento è volto ad accogliere i bisogni dell’atleta, a comprendere con quest’ultimo con quali limiti convive o si deve confrontare per conoscere e sviluppare insieme le risorse da applicare nel proprio sport, cosicché una volta che l’atleta ha acquisito una certa conoscenza e consapevolezza di ciò possa sentirsi più solido/a e centrato/a, sia in allenamento che durante la competizione.
In merito agli allenatori la professione dell’insegnante sportivo presenta differenti difficoltà e spesso ci si trova disorientati davanti alle più diverse problematiche. Questo ruolo ricopre una funzione educativa, tale per cui è di primaria importanza dal punto di vista formativo, comunicativo e relazionale e può diventare davvero significativo rispetto ad aspetti decisionali personali dei propri allievi. Un supporto agli allenatori può facilitare la comprensione di problematiche nel rapporto allenatore-atleta e delineare percorsi più idonei al superamento delle stesse e al raggiungimento di obiettivi più gratificanti per tutto il team.
La vita di coppia è un processo dentro al quale i partners si trovano a vivere e condividere: processi di intimità fisica, sessuale, probabilmente di procreazione, di mutua partecipazione alla responsabilità economica ed altro.
Perciò, gli episodi ed i fenomeni che possono andare ad intaccare l’equilibrio di una coppia possono essere diversi e vari.
Possono esservi momenti di vita in cui un solo partner o entrambi si facciano avanti con richieste elevate e complicate di soddisfacimento dei propri bisogni, o al contrario emerge la paura di affrontare apertamente i propri problemi e questi spesso fanno sì che in un rapporto coniugale vadano a reprimere la crescita reciproca.
Ogni rapporto duraturo tra due partners richiede una grande applicazione ed occorre costruirlo, ricostruirlo e ravvivarlo con il mutuo crescere delle persone: lottare e faticare sono parte di un processo di costruzione per continuare ad avere ed a meritare un rapporto soddisfacente.
Questo denota il rapporto di coppia come processo di vita, anziché come applicazione delle aspettative di un ruolo, a dimostrazione che facendone esperienza è possibile determinare ciò che si è e chi si è autenticamente.
Il mio intervento è volto quindi all’impegno nel processo del rapporto di coppia accompagnando i clienti alla scoperta di una parte maggiore del proprio sé, vero e distinto, di cui rendere partecipi i partners.
“Forse posso scoprire qualcosa ancora di quello che sono veramente e profondamente nel mio intimo, e avere con questa realtà un contatto più stretto. Allora posso lasciarmi andare a essere con il mio partner tutta questa complessità di sentimenti, significati e valori: essere tanto libero da dare sfogo all’amore, alla rabbia, alla tenerezza, come sono dentro di me. È allora possibile che sia io un vero partner in un’unione, una vera persona. E spero di riuscire a incoraggiare il mio partner a seguire la propria strada verso una personalità distinta, di cui sarei felice che mi rendesse partecipe.”
Carl R. Rogers
Quando emergono difficoltà educative e personali legate al ruolo genitoriale?
È possibile e frequente trovarsi impreparati e smarriti nel dover affrontare le difficili problematiche interconnesse al cambiamento e alle mutazioni dei propri figli.
Ogni genitore ha risorse e caratteristiche differenti, accomunato ognuno da tratti universali.
Il supporto alla genitorialità ha l’obiettivo di promuovere il benessere della famiglia.
Offre ai genitori uno spazio di ascolto protetto in cui sperimentare accettazione e fiducia nell’affrontare la complessità di questa fase di vita, le sfide relazionali e confrontarsi rispetto alla scelta di stili educativi, in cui poter riconoscere i segnali di disagio dei figli con lo scopo di fornire un’ambiente favorevole per la crescita, di ricercare chiavi di lettura che facilitino la comprensione e l’empatia per il figlio nella sua unicità, fronteggiando i passaggi evolutivi che possono rappresentare criticità, adattandosi e allineandosi in maniera flessibile e funzionale, perché nella relazione genitore-figlio si possano potenziare le competenze comunicative affinché nella relazione il figlio possa essere libero di crescere e realizzare se stesso.
Il sostegno alla genitorialità può essere rivolto sia alla coppia genitoriale che al singolo genitore.
Cosa può portare una persona a scegliere il Gruppo di Incontro?
Sentirsi impotenti nell’affrontare un problema personale o familiare o dell’ambiente di vita, sentirsi vittime di una situazione, non sentirsi compresi nelle relazioni umane, sentirsi mancare le competenze necessarie per soddisfare i propri bisogni, alleviare il senso di isolamento, l’impossibilità di modificare o trasformare il sistema in cui ci si trova, il dover affrontare situazioni croniche, il voler promuovere la crescita e la maturazione personale e sociale.
I Gruppi di Incontro si configurano in un ambiente in cui i partecipanti si siedono in cerchio e si ascoltano reciprocamente.
Lo Psicologo conduce il gruppo secondo l’approccio rogersiano, il quale si contraddistingue per autenticità ed empatia.
Il professionista ha le funzioni di: facilitare il confronto caratterizzato da un clima di rispetto, accoglienza, accettazione, assenza di giudizio al fine di implementare strategie per affrontare le difficoltà quotidiane.
Il Gruppo diviene quindi contenitore fisico e psichico, poiché la condivisione di regole permette di sperimentare protezione e sicurezza, consentendo di sentirsi liberi nella relazione.
La condivisione di vissuti, esperienze e difficoltà di persone che stanno attraversando situazioni similari può facilitare il cambiamento, consentendo: l’opportunità di crescita personale, il miglioramento della comunicazione e dei rapporti interpersonali dei singoli membri partecipi sia nel gruppo che al di fuori. Essi ne facilitano la crescita grazie allo sviluppo delle capacità di regolazione delle emozioni e ad una migliore gestione dei conflitti.
Quindi, questa Presa di Cura, si rivolge a genitori di adolescenti, genitori separati, adolescenti, atleti, sportivi reduci da infortunio, genitori di atleti, neo-mamme, genitori di figli con disabilità, caregivers di persone affette dalla Sindrome di Tourette, caregivers di persone anziane.
GENOVA
via V Maggio, 97A
SANTA MARGHERITA LIGURE
Piazza Sant’Erasmo