Le aree ed i contesti all’interno dei quali facilito ed attuo l’intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione, di sostegno, di cura dei disturbi mentali e delle patologie connesse sono i seguenti:

Psicologia Clinica e dello Sviluppo
  • Difficoltà relazionali: famigliari, amicali, sentimentali
  • Disagi legati alla crescita
  • Depressione
  • Ansia, Fobie, Attacchi di Panico
  • Stress
  • Traumi
  • Elaborazione del lutto
  • Disturbi Alimentari
  • Ossessioni e Compulsioni
  • Dipendenze
  • Disturbi del sonno
  • Tic

Sindrome di Tourette

Mi sono formata sulla Sindrome di Tourette presso l’Associazione Italiana Sindrome di Tourette di Milano [www.tourette-aist.com]

La Sindrome di Tourette rappresenta una condizione clinica ad ampio spettro, con esordio prima dei 18 anni solitamente intorno ai 5-6 anni, caratterizzata dalla presenza di:

  • tic semplici o complessi – questi ultimi coinvolgono un numero maggiore di gruppi muscolari – motori [gruppi muscolari: degli arti, del collo, le spalle e compresi quelli respiratori, laringei, faringei, orali e nasali] e vocali [raggiungendo talvolta la formulazione di frasi compiute, in genere a contenuto osceno], che possono variare per intensità e sede corporea nel corso del tempo;
  • comportamenti ossessivo-compulsivi;
  • difficoltà attentive frequentemente associate ad iperattività [ovvero impulsività, irrequietezza motoria -soprattutto nei bambini- accompagnata da una facilità a distrarsi ed a concentrarsi]. Questo può emergere facilmente nel contesto scolastico e sociale;
  • possibili comportamenti auto-aggressivi, depressione, ansia.

Queste complicazioni possono ostacolare un’adeguata crescita ed il funzionamento sociale della persona, portandola a comportamenti autoescludenti o di “rifiuto”, rappresentando valevoli fattori per la presa in carico psicologica.
Ne consegue che il trattamento psicologico sia centrato sul cliente, coinvolgendo i caregivers, con la finalità di gestire il disturbo in modo adeguato e di ridurre il “social impairment”, migliorando la qualità della vita delle persone affette dalla Sindrome di Tourette, eventualmente inviandole ad uno specifico professionista per un possibile ed opportuno utilizzo dei farmaci, laddove necessario.

Psicologia dello Sport

Attività principali:

  • Valutazione della personalità dell’atleta e delle sue abilità mentali: capacità di gestire l’emotività e l’ansia, resistenza alle frustrazioni e allo stress, capacità di concentrazione
  • Miglioramento delle condizioni di benessere in età evolutiva in collaborazione con tecnici sportivi e famiglie
  • Definizione dell’obiettivo
  • Osservazione e lavoro sul campo in collaborazione con i tecnici
  • Mental training: allenamento delle abilità mentali attraverso tecniche specifiche (rilassamento, visualizzazione, miglioramento del self talk, biofeedback …)
  • Riabilitazione psicomotoria e reinserimento dopo infortuni sportivi
  • Interventi sulla squadra: facilitazione delle interazioni e della comunicazione efficace, della cooperazione e consapevolezza dei differenti ruoli, definizione di obiettivi comuni …
  • Collaborazione con allenatori, staff tecnici, dirigenti

L’intervento dello Psicologo dello Sport ha lo scopo di portare al conseguimento del benessere e della salute dell’atleta per favorire l’incremento della prestazione sportiva, della soddisfazione e dello sviluppo personale partendo dalla psiche.

Lo Psicologo dello Sport opera in ambiti differenti ma complementari:

  • Psicologico-Educativo, in cui l’obiettivo è quello di uno sviluppo funzionale nello sport e grazie allo sport, ove si lavora in modo più diretto su orientamento, motivazione, crescita personale, autostima, identità e relazione
  • Efficienza Sportiva, invece ha come obiettivo l’ottimizzazione della prestazione attraverso strumenti specifici e standardizzati: colloqui, test, questionari, griglie di osservazioni, respirazione, tecniche di rilassamento, tecniche di visualizzazione ecc.
  • Gestione dell’infortunio: il percorso dello sportivo e dell’atleta è soggetto al rischio di infortuni.
    Come affrontarlo?
    • I fattori psicologici hanno un’importanza rilevante ed influenzano, direttamente o indirettamente, la natura, l’efficacia e la qualità della gestione immediata dell’infortunio, del percorso riabilitativo e del successivo ritorno allo sport. L’intervento può essere diretto, effettuando quindi un lavoro con l’atleta, oppure indiretto, dunque agendo sul contesto sociale e sportivo dell’atleta. Specialmente con il primo è possibile favorire l’atleta nella gestione delle emozioni, della preoccupazione, degli eventi stressanti e del dolore propriamente associati all’infortunio ed al processo di riabilitazione così da facilitare la crescita di un recupero più sicuro. Il percorso riabilitativo e la fase di rientro all’attività e alla competizione sono circostanze da fronteggiare in maniera organizzata e sistematica anche psicologicamente, così da sostenere l’atleta infortunato ad ottimizzare la probabilità di tornare allo sport e al livello di prestazione precedente l’infortunio. Il percorso verso un nuovo equilibrio è un processo di risignificazione, nel quale la crisi costituirà, nonostante la difficoltà e la fatica, un’opportunità per l’apprendimento di una maggiore e migliore gestione della propria emotività, rispondendo in maniera funzionale agli ostacoli così da poter leggere nelle situazioni di difficoltà una possibilità di crescita.

Separazioni conflittuali

Quando due persone scelgono di non essere più una coppia, spesso si portano dietro un carico di sofferenza elevato.
La soluzione di un conflitto non è qualcosa di istantaneo: potrebbero essere necessari tempo e fatica per giungere ad una comunicazione più idonea e ad un rapporto migliore.
Frequentemente accade che un matrimonio, o un rapporto tra due partners, con grandi ed esaltanti possibilità, venga a fallire. Tra i coniugi molta energia viene consumata per reprimere gli stati d’animo persistenti, impedendo loro di essere autentici all’interno della coppia, portando progressivamente quest’ultima a danneggiarsi e ad avvelenare la relazione. Accade spesso, poi, che gli stati d’animo raggiungano un’alta pressione trasformandosi in accuse dirette al partner, intaccando ed impedendo così la possibilità di una comprensione reciproca e diminuendo l’opportunità alla soluzione delle difficoltà.
Nel caso in cui i due partners abbiano figli, la separazione può essere ancora più dolorosa, in quanto, oltre alla sofferenza personale, si aggiunge quella dei figli. La difficoltà, in questi casi, è riuscire a governare la situazione, tutelando sé stessi ed i propri figli, e perseguire una linea educativa comune con una persona per la quale si può provare risentimento, rabbia, delusione, rancore, gelosia, invidia o altro.
Il mio intervento è volto ad accompagnare i clienti nell’affrontare questa fatica multidimensionale ed a sostenerli nel processo dei complessi sentimenti che esistono nel presente.

I due genitori, quindi, possono pensare lo/la psicologa come figura ponte tra le parti, facendosi aiutare a trovare compromessi e a gestire le problematiche dei figli, come la sofferenza emotiva o la difficoltà di adattamento alla nuova situazione di vita.

Per appuntamenti

    GENOVA
    via V Maggio, 97A

    SANTA MARGHERITA LIGURE
    Piazza Sant’Erasmo

    Silvia Nobili Zamparo ©2023